Wednesday, January 23, 2008

Back to my lovely J.U.N.G.L.E

Leggo questo su repubblica e mi mncano le parole....usero' quelle dell'articolo di Repubblica che sono meglio ....

Ah dimenticavo di dire al mondo che torno in Italia per un periodo di un anno...

perche?

Perche' non sto mai fermo...





SCUOLA & GIOVANI
NON riesce proprio a farsene una ragione, l'oncologo Massimo Federico. "E' come se un calciatore avesse vinto la coppa Davis", dice. A Modena è accaduto di recente un fatto assai curioso: un professore associato in dermatologia è diventato ordinario in una prova bandita dal corso di laurea in odontoiatria. L'idoneo ha 36 anni e si chiama Giovanni Pellacani. E' il figlio del rettore, Giancarlo Pellacani (che ha anche un altro figlio docente a Giurisprudenza). Durante la seduta per la chiamata, tre professori hanno votato contro. Uno di questi è l'ex preside della facoltà di Medicina, Maurizio Ponz de Leon: "Non si è mai verificato, almeno negli ultimi trent'anni di storia della nostra facoltà, che un ricercatore riuscisse a diventare ordinario in soli 6 anni e 4 mesi dalla nomina a ricercatore. Certo, potrebbe avvenire per meriti eccezionali. Ma, come visto dall'esame del curriculum, questi meriti non esistono".

Il docente insegna da sei anni, ha un'esperienza all'estero di soli due mesi e i suoi punti di Impact factor (il riscontro dell'attività di ricerca nelle pubblicazioni scientifiche), riguardano solo la dermatologia: non il Med50, il settore, cioè, per il quale ha vinto il concorso. Altra stranezza: "Il concorso non ha visto la partecipazione di nessuno degli associati e dei ricercatori della nostra facoltà". Federico dal canto suo fa osservare che "in Italia esistono 26 professori associati" di quel settore ma nessuno ha fatto domanda. E aggiunge: "Data la delicatezza della decisione, trattandosi di un procedimento che riguarda il rettore, chiedo che la votazione avvenga dopo che la facoltà sia stata edotta delle conseguenze di una chiamata che potrebbe rientrare nel campo della presunzione di nepotismo".

Federico chiede informazioni su dodici punti e qualche settimana dopo, non ottenendo risposte, denuncia tutto alla Procura. Da allora sta perdendo ogni incarico: dalla presidenza della commissione contratti e contenzioso alla direzione della scuola di oncologia. Una convenzione con l'Istituto superiore di sanità, che ha promesso 148mila euro all'università per le ricerche da lui coordinate, è bloccata. E persino nel giornalino dell'università si evita accuratamente di parlare della pur prolifica attività di Federico e dei suoi collaboratori. Il professore, però, non molla. E pochi giorni fa è tornato a chiedere le dimissioni del rettore.

Il magnifico, dal canto suo, reagisce: ha querelato il professore ribelle, che aveva illustrato, in un incontro pubblico, le analogie tra le sue ricerche sulle sindromi familiari e "l'albero genealogico della famiglia Pellacani".

Quello di Modena è solo uno dei tanti fronti caldi della protesta contro i presunti casi di nepotismo nelle università. L'altro è la Sapienza di Roma, dove le polemiche per il mancato incontro con papa Benedetto XVI sono riuscite a far passare in secondo piano la bufera che s'era addensata sul rettore, Renato Guarini. Pochi giorni prima dell'invito del pontefice, Guarini è stato iscritto nel registro degli indagati per abuso d'ufficio: la procura di Roma indaga su un possibile scambio di favori con l'architetto Leonardo di Paola, docente di Estimo ma anche presidente della Cpc, la società che si è aggiudicata i lavori (8,8 milioni di euro) per la realizzazione del parcheggio della città universitaria.

Di Paola è anche il presidente della commissione che ha promosso Maria Rosaria Guarini, figlia del rettore, a ricercatrice in Estimo. Anche in questo caso la denuncia è partita da un docente universitario, Antonio Sili Scavalli, già autore di un'altra denuncia sull'intreccio tra cattedre e appalti.

Alla Sapienza insegna anche Tommaso Gastaldi, ricercatore di Statistica. Mesi fa previde: una rivoluzione sta per scuotere l'università italiana. "Si sta creando un incredibile fronte compatto di persone di buona volontà che va da Napoli a Siena... Possiamo veramente creare un'onda sismica... - scrisse nel suo blog, Concorsopoli". I casi di Modena e Roma mostrano che il terremoto è già in atto: è la rivolta contro il sistema di cooptazione dei professori universitari, spesso assimilato all'affiliazione mafiosa. Dopo i primi scandali di Bari, Bologna, Firenze, Siena, Macerata, Messina e le inchieste che sono seguite, la parola d'ordine è attaccare la "razza barona", la casta che manda in cattedra figli, nipoti, cugini e amanti - ma anche amici e compagni di partito, frammassoni, colleghi di cordata.

Siti come quello di Gastaldi (che ha creato un osservatorio per segnalare in anticipo i concorsi sospetti) si moltiplicano. Si chiamano Ateneo pulito, Malauniversitas, Università degli orrori, Ateneo palermitano. Diari dell'indignazione accademica curati da chi non regge più lo strapotere degli ermellini.
Il pretesto può essere anche un convegno, come quello che si terrà sabato a Pisa, organizzato dalla massoneria toscana. Su Il Senso della misura, il blog curato dal docente Giovanni Grasso, si fa notare che "a Roma e a Pisa l'università si apre al mondo in modo diverso. Credete che la libertà di parola dei massoni sarà messa in discussione a Pisa? Credete che frange estremistiche si ricorderanno che la Toscana è stato il cuore territoriale, quanto meno, della P2?".

Nel suo Universitopoli, Marco Lanzetta, primo chirurgo italiano ad aver effettuato un trapianto di mano, ha pubblicato invece la sentenza del consiglio di Stato che lo proclama finalmente vincitore contro l'università di Varese. "I giudici riportano la legalità nei concorsi universitari", scrive. La sua, alla vigilia della riforma del sistema concorsuale - annunciata dal ministro Fabio Mussi per le prossime settimane - è una convinzione diffusa. E così il Tar di Palermo ha restituito a Maria Rita Gismondo, microbiologa della clinica Sacco di Milano, il posto da ordinario che le era stato soffiato da docenti che, è risultato poi, avevano spacciato per pubblicazioni scientifiche dei semplici atti congressuali. Lo stesso è successo a Bari, dove alcuni docenti di Diritto si sono presentati a un concorso, vincendolo, con fotocopie "edite" da un'anonima stamperia di Benevento. Sempre a Bari è stato necessario l'intervento del Tar perché un professore di biochimica ottenesse il laboratorio che gli spettava, negatogli dall'endocrinologo Francesco Giorgino, peraltro indagato dalla procura, insieme al padre, per il suo concorso da ordinario, grazie al quale ha ereditato la direzione del reparto.

Molti docenti "arrabbiati", ora, cercano di organizzarsi in un network. Fanno il tifo per i magistrati e trovano alleati anche oltre gli atenei. Come Paolo Padoin, prefetto di Padova, che alle nefandezze universitarie dedica una sezione del suo sito Rinnovare le istituzioni, scrivendo: "Manteniamo fiducia nell'azione della magistratura che, anche se in tempi biblici, dovrebbe arrivare alla definizione delle tante azioni penali pendenti in diverse sedi universitarie. Soprattutto la vicenda di Trieste, nella quale sono coinvolti quasi tutti i big di agraria, denunciati dal professor Quirino Paris... ".

Paris, docente della University of California: è emigrato lì dopo un feroce scontro con i suoi colleghi italiani proprio sulle procedure di selezione. Ha inventato un modello matematico delle parentopoli italiane e lo ha fatto pubblicare su una rivista on line americana.

Ovunque si grida alla prova truccata. I professori scrivono ai magistrati, avvertono carabinieri e finanzieri: la vita accademica procede per via giudiziaria. Chiami un docente e ti risponde: "Non posso parlare, sono in procura". Un ricercatore romano segnala in continuazione al ministero - che le gira ai pm - le sue previsioni sui vincitori dei concorsi. "In questo momento - anticipa - ce ne sono in corso due a Roma. In uno è stato richiesto, addirittura, che i candidati presentassero solo tre pubblicazioni. Una follia: significa tagliar fuori chi vanta decine di pubblicazioni internazionali".

Il Tar di Palermo, del resto, ha già sentenziato che non si può scendere, per decenza, sotto una soglia minima di dieci pubblicazioni. A Messina, l'università dove si sono laureati molti figli della 'ndrangheta, non si riesce invece a concludere un concorso di audiologia, in gestazione dal 2002. Tra i candidati, quattro nomi eccellenti: i due fratelli Motta, figli dell'otorinolaringoiatra napoletano Giovanni, e i due fratelli Galletti, figli dell'otorino messinese Cosimo. Due di loro (uno per famiglia) sono vincitori del famigerato concorso del 1988 annullato dalla Cassazione perché sfacciatamente truccato.

A giudicarli, in commissione, saranno tre professori universitari messi in cattedra dai loro genitori. Intanto, nel capoluogo siciliano s'indaga su un altro concorso, quello di Veterinaria, per il quale un gip ha deciso di sospendere il rettore Tomasello. A Siena, invece, una docente, assistita dall'avvocato Massimo Rossi, ha fatto aprire una nuova inchiesta: le è bastato allegare alla denuncia una mail, da lei intercettata, scambiata tra i commissari di un concorso. "Non mi sono sentita in imbarazzo nell'avanzare la proposta di scorrimento della professoressa T. a professore di prima fascia. La candidata ha un curriculum serio".

In effetti, otto mesi dopo la professoressa ottiene lo "scorrimento" a professore ordinario. Ma in Italia divinare il nome del vincitore è quasi la norma: il nome dell'idoneo è deciso in anticipo dalla facoltà nel momento in cui "chiede" il posto. Tutto il resto (pubblicazione del bando in gazzetta ufficiale, elezione dei commissari, loro convocazione nella sede con relativa ospitalità in albergo, prove scritte e orali) è un'inutile messa in scena che per ogni "valutazione comparativa" costa, in media, 20mila euro alle casse dello Stato.

Mentre l'università vive la sua "Mani pulite", i concorsi languono. I posti da associati e ordinari non si bandiscono da maggio del 2006, quelli per ricercatore sono stati, nel 2007, 1188 contro i 1618 del 2006 e contro i 2514 del 2005. Ora, però, stanno per ripartire: Mussi ha stanziato 40 milioni di euro e ha varato un nuovo regolamento che dovrebbe limitare la sfera d'influenza dei commissari, sottoponendo in prima battuta tutti i candidati al giudizio di revisori anonimi. E si torneranno anche ad assumere associati e ordinari. Ma non con il vecchio sistema di concorsi, considerato "un atto di ostilità che ha devastato qualità e bilanci": la riflessione è di Pier Ugo Calzolari, rettore di Bologna, e apre un altro sito di "controinformazione" sugli scandali accademici, Scienzemedicolegali.

L'ateneo bolognese è stato il primo a tentare di reagire agli scandali con un codice etico per prevenire le assunzioni di parenti negli stessi dipartimenti, molto frequenti durante il rettorato precedente del potentissimo Fabio Roversi Monaco. In Paesi come la Nuova Zelanda o il Canada norme di questo tipo già da anni correggono i conflitti d'interesse non solo tra parenti ma anche tra amici o tra colleghi di studi professionali privati che insegnano nell'università. Lo rivendicano anche molti docenti che vogliono il cambiamento.

A Bari, per esempio, è la battaglia del magistrato (e docente di diritto canonico) Nicola Colaianni e dell'associato Carlo Sabbà, che ha fatto aprire, con le sue denunce, l'inchiesta sui concorsi pilotati a Medicina interna nella quale figurano, tra gli indagati - oltre all'ordinario di Medicina interna Giuseppe Palasciano - anche nomi eccellenti, come il milanese Pier Mannuccio Mannucci. Nel capoluogo pugliese, però, dove famiglie come i Massari o i Girone hanno fatto il pieno di cattedre e dove i baroni avevano, fino a poco tempo fa, persino i posti barca gratuiti sul lungomare, le resistenze sono ancora fortissime. Una prima bozza, però, è stata approvata a dicembre e vieta esplicitamente l'assunzione di parenti e altri docenti all'interno delle facoltà. Forse qualcosa cambierà.

Monday, October 15, 2007

Troppo duri con il Boss? Parola d'America!

La giustizia italiana aveva chiesto la consegna del mafioso Rosario Gambino
ma per un magistrato americano il nostro sistema carcerario viola la convenzione Onu
Giudice Usa nega estradizione a boss
"In Italia il 41 bis è come la tortura"
La norma contestata è quella che limita i colloqui e l'ora d'aria dei detenuti più pericolosi


LOS ANGELES - Un giudice di Los Angeles ha negato all'Italia l'estradizione di un membro della famiglia mafiosa dei Gambino, sostenendo che il regime di detenzione fissato dall'articolo 41 bis dell'ordinamento penitenziario a cui sarebbe con ogni probabilità destinato equivale a una forma di tortura e viola la convenzione dell'Onu in materia.

A riferire la notizia è il quotidiano Los Angeles Times, ricostruendo la vicenda legale di Rosario Gambino, ritenuto un esponente di spicco dell'omonimo clan di Cosa Nostra newyorchese e inseguito da un mandato di cattura italiano della giustizia italiana. Gambino ha scontato 22 anni di reclusione per traffico di droga e si trova attualmente in un centro di detenzione per immigrati a San Pedro, in California, dove è stato trasferito in seguito alla richiesta di estradizione italiana.

Il giudice federale D. D. Sitgraves ha però bloccato l'estradizione, accogliendo il ricorso del difensore di Gambino, Joseph Sandoval, secondo il quale si tratta di "una questione umanitaria", perché se il presunto mafioso venisse sottoposto al regime carcerario stabilito dall'articolo 41bis italiano "sarebbe in condizioni che ne minaccerebbero la vita".

In una sentenza che risale all'11 settembre scorso, ma di cui si scopre solo ora l'esistenza, il giudice Sitgraves ha affermato che il sistema penitenziario italiano per i boss mafiosi ha caratteristiche "che costituiscono una forma di tortura" e violano la convenzione delle Nazioni Unite in materia.

L'articolo contestato dalla giustizia americana prevede per i detenuti giudicati particolarmente pericolosi restrizioni nel numero e nella modalità di svolgimento dei colloqui, la limitazione della permanenza all'aperto (la cosiddetta "ora d'aria"), la censura della corrispondenza e altre limitazioni ancora. Misure che anche alcuni giuristi italiani hanno più volte accusato di essere disumane e incostituzionali. Il 41 bis è sicuramente molto temuto dai boss mafiosi se è vero, come hanno raccontato diversi pentiti, che la strategia stragista adottata da Cosa nostra agli inizi degli anni '90 puntava proprio ad ottenere da parte dello Stato un ammorbidimento della norma in questione.


L'agenzia federale statunitense per l'immigrazione ha presentato appello contro la decisione del giudice Sitgraves e Rosario Gambino resterà detenuto in attesa della revisione del caso.

Wednesday, October 3, 2007

Sunday, September 9, 2007

Ferie d'agosto domeniche tranquille.

In 4 mesi di Blog solo 116 visite.Mi sa che mi devo impegnare un po' se voglio che le mie velleita' da scrittore si tramutino in qualcosa di serio e non rimangano incastrate tra facili illusioni o nel solito "micio micio bau bau" come dicono (o dicevano) a Striscia la Notizia.
Oggi sono molto tranquillo, la lettura di City of Quartz continua (libro bellissimo consigliatomi dal mio amico Mirco) , in compenso la tesi su Venice Beach e' stata inoltrata e domani mi aspettano gli ultimi due ostacoli che oramai si frappongono tra me e la laurea.
Devo dire che sto pensando cosa fare dopo e per ora brancolo nel buio.Si vedra'.Aspettero' un po' l'aria della California e di Osservazione Partecipante al Corporate World per fare un po' di chiarezza...chissa che non ritorni a fare il musicista fallito e i tour (a perdere $$$) in giro per l'Europa.Dubito ma il rischio c'e' sempre.Per sto tranquillo e mi godo l'Italia.
Dall'altra parte dell'Oceano mi danno per disperso e devo dire che se non fosse per la macchina e qualche amico non e' che la voglia di tornare ora sia tanta..mmmmm cara la mia Italia noj e' che tu qui mi aiuti tanto sempre a lamentarti ed a parlare di cose che non sai e guardacaso stanno sempre aldila' dell'oceano...Perche?

Bho..ma come si dice dalle mie parti.."L'hai voluta la bicicletta? e mo' pedala...."

hey un secondo..mi ero ripromesso di parlare di V-Day, Politica Fiscale e Briatore ed invece ancora una volta faccio terapia col Blog..mi sa che l'ho capito male io sta cosa del Blog...invece di dire la mia aspetto che gli altri dicano qualcosa su di me..bho strano!!

Ora vado a farmi un te...in tranquillita'...

Thursday, June 7, 2007

Rockin the desert.

Piove da ormai 2 ore a Firenze ed io e la statistica siamo ufficialmente due mondi lontani.
A dire il vero ci stiamo anche un po' sulle palle!
Questo week end dovrei andare a Piacenza ad incontrare un mio caro amico , Fede per l'appunto ma la cosa mi fa molta fatica..anzi fatiha(da leggersi in forentino stretto)
A parte il "profumo di Criptonite" che e' la sensazione di amore ed odio che pervade tutto me stesso non appena metto piede sul suolo italiaco..direi che sto bene.
L'Italia e' il posto che e' sempre stato per me ..tutto esattamente come lo avevo lasciato qulache anno fa ..i soliti discorsi e anche le stesse lamentele che finiscono per essere dannatamente "lovely".
--"Sto bene e vorrei stare meglio" in italia mi suona piu' come
--"Sto malissimo ..aiutatemi".
Mi manca molto suonare dal vivo in questo periodo di libri e formule matematiche.
Mi mancano le mie puntatine notturne in Echo Park e le mie passeggiatine a Venice la domenica.
Mi manca Kcal news , i loro inseguImenti da strapazzo e anche i loro servizi inventati di sana pianta.
Mi manca anche la mia macchina.
I miei vicini che non lavorano mai e si sbronzano tutte le sere e sopratutto mi manca parlare con Gigi su SKYPE.
Anche solo le sempllici e-mails che ricevo o che scrivo hanno tutto un altro sapore quando attraversano l'oceano.
Qualcosa forse di interessante (dico forse perche' e' tutto cosi' complicato a volte)starebbe per succedere.Uso il condizionale perche' non si sa mai.
Sembra comunque che L'Universita' di San Bernardino abbia stretto con l'Ateneo fiorentino un programma scambio fra Professori, ricercatori e studenti.
Dopo qualche e-mail e non pochi grattacapi saro' forse il solo a sfruttare questo accordo frequentando un master proprio li.
Cosa c'e' a San Bernardino?

San Bernardino consists of 20,160 square miles (51,961 square kilometers), making it the largest county area in the lower states.

About 90% of the county is desert;
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the remainder consists of the San Bernardino Valley and the San Bernardino Mountains.

The San Bernardino Valley is temperate with about 15 inches of rain annually and temperatures ranging from the 30s to the 60s in January and from the 50s to high 90s in July.

Population is approaching 2 million and grew 17% from 1990 to 2000


Mi sa che mi tocchera' rimandare i miei sogni di Rock star ancora per qualche tempo a meno che non voglia intraprendere la carriera di musicista tra coyotes e park rangers.

Ora torno a leggere .....

dreamin Cali,rockin in the desert!

B

Tuesday, May 29, 2007

Un film che mi emoziona sempre.



"non voglio morire... sono un vigliacco".

Monday, May 28, 2007

Advertising

http://www.adsoftheworld.com/


quando la pubblicita' diventa piu' interessante delle trasmissioni di m**** della T.V. di oggi.